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Classici alla finestra sono grandi libri della letteratura russa non ancora identificabili in maniera univoca nell'immaginario culturale italiano con l'idea di classico. La doppia esposizione (interno/esterno) implicita nel concetto di finestra offre quindi sia una platea di allargamento della conoscenza rivolta ai destinatari italiani che una prospettiva di analisi testuale diretta e concentrata, focalizzata, come attraverso il vetro, su un singolo libro nell'interezza dei suoi mezzi espressivi. Dal Mancino di Leskov al Demone meschino di Sologub, da Viaggio sentimentale di Sklovskij a Invidia di Olesa, passando per il Nabokov certamente meno conosciuto di Gloria, fino a Conigli e boa di Iskander. La lettura è marcatamente interpretativa, con allargamenti di campo più o meno ampi a seconda del contesto e un'ampia esemplificazione bilingue.