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La pandemia da Nuovo Coronavirus ha posto l'intera umanità dinnanzi a dinamiche epidemiologiche e circostanze sociali che hanno disorientato le istituzioni di tutto il mondo e destabilizzato gli equilibri sistemici dei diversi ambiti di vita, con conseguenze emotive e psico-sociali così preoccupanti da richiedere interventi tempestivi e mirati. Sembra pertanto emergere una nuova richiesta di welfare, che anni di neoliberismo incontrollato hanno irrimediabilmente compromesso, e di nuovi paradigmi di assistenza e protezione sociale capaci di non lasciare indietro nessuno, ispirati a un'idea di comunità e fondati su un rinnovato rapporto di fiducia tra persone e istituzioni, cittadini e stati. Esplorare la tempesta di emozioni generate da una crisi globale come la pandemia da Covid-19 è operazione assai ampia e articolata per le implicazioni scientifiche che rivela, per le conseguenze di carattere sociale ed economico indotte, per le refluenze determinate nelle vite private di ciascuno di noi. Proprio per questo, pur senza la pretesa di esaurire un tema così complesso, è parso interessante indagare con le categorie concettuali della Sociologia lo shock emotivo e sociale che la pandemia ha determinato nelle persone, sia a livello individuale che nel contesto delle dinamiche relazionali. Uno shock che, osservato occasionalmente, nella vita di tutti i giorni, restituisce la sensazione di un paesaggio umano fragile e vulnerabile, ostaggio di antiche paure e vittima di vecchi pregiudizi. Molti studiosi sono convinti che il Covid-19 dovrà ancora rivelare numerose e drammatiche conseguenze, non solo sul piano medico e sanitario ma anche su quello più propriamente sociale e culturale. Solo mediante progetti di elevato valore, che richiedono impegno e sacrificio, cooperazione e collaborazione, si potranno porre le condizioni per una generale capacità di far fronte alle sfide che l'umanità deve e dovrà affrontare oggi e in futuro.