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Il testo si propone di leggere il rapporto tra politica e educazione attraverso la categoria della coscenziosità critica della memoria storica. Non è un libro neutro. È un libro di parte che racconta la storia della politica e di alcuni momenti salienti della storia politica attribuendo ad essi un senso; è un libro di parte perché nell'analisi storica narra la vita di chi quella storia l'ha vissuta; è un libro di parte perché cerca negli eventi quel fil rouge tutto pedagogico per poter raccontare la paideia tra politica e educazione. Riprendendo l'appello di Liliana Segre alla storia come bene comune, l'autrice evidenzia quanto la capacità di ricostruzione storico-critico-esistenziale dei fenomeni storici sia insieme un diritto e un dovere pedagogico. In quanto "diritti e doveri pedagogici" essi si corrispondono. Ed è in questa corrispondenza di intenti, di responsabilità, di comprensione umana che si dispiega l'agire pedagogico.