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Racconti di storie vissute o immaginate. Vinicio Pagni, classe 1946, nato e vissuto fra le colline della Valdinievole, in un paese che si chiama Buggiano, circondato da altri borghi medievali, tutti con la loro bella chiesa Romanica, il palazzo del podestà in pietra e facciata adorna di stemmi anch'essi in pietra o ceramica. Gli ulivi la fanno da padrone; in basso, ad ovest, scorre la Cessana, un torrentello punteggiato da mulini. «La colpa non è solo mia, diciamo che sono responsabile per il 30%. Per il resto responsabilizzo la pandemia, (non amo i termini inglesi) che ha imposto un rallentamento al nostro lavoro, alla mia amata pesca. Così mi sono trovato a pensare ripercorrendo a ritroso la mia lunga vita. Ricordo che alle superiori le mie velleità di scrittura hanno più volte messo in criticità i "prof", tanto che in alcuni casi hanno dichiarato l'indecisione se dare come voto uno zero o un dieci. "Pagni sei incorreggibile, non si capisce se sei fuori tema o profondamente dentro" questo era il loro parere, tanto che dovevo spesso riscrivere tutto da capo. Tornando a noi, pandemia e ricordi hanno riacceso la passione per la scrittura. Qualora questi racconti fossero pubblicati sarò felice di sapere che qualcuno ha acquistato il mio 'libricino'. Ringraziando ad uno ad uno porgo loro anche l'invito, se magari passa dalle mie parti, per un buon caffè, accompagnato da un impareggiabile panorama.»