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La scoperta dello scarico della bottega di Ateius risale agli anni '50 del secolo scorso quando, in seguito a lavori di sterro effettuati nella periferia occidentale della città di Arezzo, tra via della Chimera e via Nardi, furono riportati alla luce migliaia di frammenti di terra sigillata italica liscia e decorata, di matrici, di distanziatori e grandi quantità di laterizi derivati dallo smantellamento di strutture pertinenti alla bottega. Dopo quasi 70 anni viene finalmente presentato il primo volume con lo studio tipologico dei piatti prodotti in questa bottega, il cui proprietario è stato uno dei più importanti produttori attivi ad Arezzo nella prima età imperiale.