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«Nei tempi andati gli esseri umani non avevano ancora inventato il computer, gli smartphone e i tablet. Così, per il suo ottavo compleanno Stefano ebbe in regalo una macchina da scrivere portatile. Abituato a vedere il papà che trascriveva interviste con la macchina elettrica, gli sembrò un grande progresso, e concepì un ambizioso progetto...». Le fiabe della famiglia Portelli nascono così, da un bambino che aveva sempre ascoltato suo padre raccontare fiabe e dall'idea, fin da quel momento, prima di registrarle e poi di trascriverle. Il papà è Alessandro Portelli, per professione e passione raccoglitore di interviste e di voci, un maestro della storia orale, e il bambino è il piccolo Stefano, che custodisce per quasi quarant'anni questo «tesoro», a cui lui stesso, come ogni membro della famiglia, aveva contribuito, partecipando alla narrazione, arricchendola ogni volta di un'invenzione, di una trovata, di una formula magica. La matrice orale della fiaba trova qui una sua manifestazione moderna, e del resto le storie prendono vita nel focolare domestico passando di bocca in bocca e di generazione in generazione, finché qualcuno decide di metterle sulla carta. Età di lettura: da 5 anni.