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La città è da millenni la matrice del progresso dell'umanità, ma è anche luogo delle contraddizioni di uno sviluppo senza progresso. E oggi è chiamata ad essere il progetto di futuro per la specie umana in evoluzione dall'Homo sapiens all'Homo urbanus. Il libro affronta l'Antropocene, l'era, iniziata con la rivoluzione industriale, in cui gli esseri umani sono diventati una specie dominante con un'enorme capacità trasformativa in maniera estrattiva e predatoria nei confronti della natura, comportandosi come specie imperfetta ma arrogante nel nascondere la fragilità dentro sistemi urbani troppo minerali, ecologicamente insostenibili e generatori di diseguaglianze. Abbiamo creduto di entrare in un'era di meraviglie antropocentriche e ci siamo ritrovati in un incubo, una vera e propria Antropocalisse. Per uscirne, l'ecosistema urbano deve cambiare radicalmente, passando da una modalità predatoria a una relazione che torni simbiotica con il pianeta, producendo progresso non a discapito di altre specie, forgiando cultura senza consumare la materia prima vivente del pianeta. Come saranno le città dell'Homo urbanus?