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Gli aneddoti - oggetto del Lunario veneto del 2020 - sono spesso fatti di «cronaca» tolti dalla vita, grama e insignificante, di ogni giorno e riproposti come espressioni simboliche di un modo di pensare e di agire. Risultano così delle piacevoli e caustiche «novelline», perché il dato insignificante e comune si riscatta nel sentimento del carnevalesco così ricco, clamoroso e provocatorio del mondo subalterno. Si tratta della capacità della povera gente di vivere il mondo alla rovescia, guidati da un particolare istinto che rende «vivibile» ogni aspetto difficile dell'esistere umano. Dall'aneddotica, scaturirono i «non senso», gli indovinelli, come un passaggio obbligato della parola e della stessa fantasia verso le forme libere della costruzione irreale e fiabesca, un progressivo distacco dai condizionamenti del reale.