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Dal 1985 la Banda degli Ottoni a Scoppio continua ininterrottamente a presidiare ogni piazza sul suolo di Milano. Accanto ad antifascisti e lavoratori, da trentacinque anni imbraccia gli strumenti per dare voce agli ultimi e agli indifesi. Ma perché una banda? Perché pratica democrazia, anarchia, comunità, umanità nuova. Trentacinque anni, trentacinque capitoli, più un preludio e una coda aperta al futuro. Un capitolo, un aspetto della banda; ogni sezione, poche pagine: filosofia d'accatto, storia romanzata, memorie. Parole, foto, articoli, liriche, disegnini, figurine; link a video, partiture, testi di canzoni, musiche d'accompagnamento degli attimi raccontati. "Ma in fondo, delle note, chissenefrega", raccontati dai bandi(s)ti stessi, orchestrati da Guido bomba Tassinari, fotografati da Danilo kiver Borrelli e illustrati da Gabriele ilfisa Orlando, è l'esilarante e accorato memoir di una banda che non ha mai smesso di resistere.