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Vale ancora la pena di raccontare fiabe ai propri figli? Nel tentare di dare una risposta a questo interrogativo, Chirico riflette sulla complessa esperienza del fiabesco da un triplice punto di vista: come e perché raccontare, se e perché credere in quel che si racconta, come interpretarlo. La fiabaterapia è una pratica molto diffusa in ambito terapeutico, ma la tesi sostenuta nel libro è ben più ampia: Chirico dimostra che la funzione "terapeutica" è intrinseca nella fiaba in quanto genere letterario e passa quasi naturalmente dal genitore al figlio, attraverso l'impegno della presenza. Ciascun genitore - acquisendo un minimo di dimestichezza con questo genere letterario - può proporre ai propri figli fiabe in chiave terapeutica, prendendosi cura dei loro bisogni e rispondendo alle loro perplessità verso il mondo: a testimoniare con convinzione questo messaggio, l'esperienza personale dell'autore con la propria figlia.