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Massimo il Greco (1470ca-1556), al secolo Michele Trivolis, è personalità complessa. Copista e novizio domenicano, monaco ortodosso e umanista, la sua figura si colloca al crocevia di mondi, culture e fedi diverse, in un percorso di vita che si snoda dalla patria sotto assedio nell'Italia umanistica, sul monte Athos e nella Moscovia di Vasilij III e Ivan IV. È un percorso che lo porta eccezionalmente in contatto sia con l'Umanesimo latino e volgare e il cristianesimo latino, sia con la tradizione bizantina, greca e slava, l'ortodossia e l'islam, in una polifonia culturale, linguistica e religiosa che è insieme la sua cifra e la chiave di accesso alla sua eredità letteraria. Il volume ha per oggetto la testimonianza sugli ordini religiosi dell'Occidente fermata nella Narrazione terribile e memorabile, e sulla perfetta forma di vita monastica e nell'Epistola sui francescani e i domenicani. Qui per la prima volta restituiti al dialogo con le evidenze documentarie, i testi mostrano la loro veridicità e rivelano fonti, luoghi e personaggi dell'esperienza autoriale.