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Come una parabola simbolica in cui il vissuto volge dall'erebo all'espiazione sino all'eliso, l'oscura profondità, quale dimora sotterranea delle emozioni, vede riemergere nel tempo l'anima, ormai libera attraverso la coscienza delle ostinate scelte e la forza per il cambiamento. Essa si slancia per godere delle delizie della vita e dell'amore, e riscoprirsi nell'alba quale suo soggiorno, che per dirla con Virgilio «quel luogo ridente, luminoso, coperto di prati e di boschi in mezzo ai quali le anime elette vivono continuando a coltivare nell'aldilà gli svaghi già amati nel mondo terreno».