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Fra i vari sovrani che si succedettero a capo dell'Impero bizantino, Michele IV detto "il Paflagone" fu uno dei più originali e degni di interesse. Di umilissime origini, egli riuscì rapidamente ad arrivare al vertice del potere, grazie alla complicità di due personalità allora importantissime: lo scaltro fratello, Giovanni l'Orfanotrofo, e l'imperatrice Zoe, già avanti con gli anni, che si innamorò di lui al primo sguardo. Nonostante la giovanissima età e il disturbo epilettico di cui soffriva, Michele si dimostrò fin da subito un uomo di grande valore, sia sul trono che sul campo di battaglia. Con dovizia di dati storici e fine accuratezza storiografica, l'opera illustra la parabola di questo imperatore e della sua consorte Zoe Porfirogenita, la quale ricoprì un ruolo di primo piano nella Costantinopoli di allora, già avviata verso la decadenza ma incredibilmente affascinante a livello socioculturale. Una lettura molto coinvolgente, in virtù del sapiente intreccio fra vita pubblica e privata dei due protagonisti, fra rievocazione storica e fiction.