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Gentilezza non è «buone maniere», «educazione» o «galateo». La gentilezza è una forma di rispetto del mistero dell'altro, un legame d'amore che dura al di là del gesto. La gentilezza avvicina e cura. La scienza ci dice che essere gentili fa vivere meglio non solo a livello psicologico - meno stress, maggiore autostima, relazioni più felici -, ma anche fisico, perché le persone che praticano la gentilezza hanno un tasso più basso di infiammazione cronica, con minor rischio di malattie cardiache e ictus. In questo libro, don Giovanni Benvenuto ci racconta storie e situazioni di comunicazione interrotta e ritrovata, con un percorso di esercizi per affrontare le piccole impazienze, la rabbia e la cattiva comunicazione. Un libro che insegna a praticare la gentilezza in ogni momento e in qualunque ambito, per amare e sentirci amati, per curare e per curarci. Essere gentili non è un segno di debolezza. Anzi. Una piccola perla di gentilezza ha il potere di trasformarci in eroi del quotidiano. Si sente spesso la frase: «Non vale la pena essere gentili». Ma se essere gentili è vissuto come una pena, allora la gentilezza è solo un mezzo per raggiungere un fine. Invece chi pratica la gentilezza lo fa come chi ama la montagna: godendo del panorama quando si arriva sulla vetta e soprattutto gioendo del cammino, da soli o in compagnia. Don Giovanni Benvenuto, parroco di Genova e comunicatore, ci ricorda che il «metro quadrato» intorno a noi - il nostro spazio personale - non è necessariamente una gabbia di solitudine, ma un'opportunità di relazione con quello delle persone che ci circondano. Grazie a storie ed esperienze vissute, l'autore ci insegna a guardarci dentro per vedere l'altro, per intervenire, con i gesti e con le parole, e curare le ferite altrui ma anche le nostre, rendendo il mondo un luogo più luminoso, sano e pieno di speranza.