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Dopo il 1848, dopo che la controrivoluzione ha liquidato la battaglia in campo aperto, la lotta politica impegna Marx ed Engels su due fronti principali. Da un lato il tentativo di orientare in senso rivoluzionario il movimento cartista, dall'altro esplorare la via strategica della rivoluzione in permanenza, che assume il legame tra la dinamica della lotta tra le classi e quella della lotta tra gli Stati, facendo delle guerre di emancipazione nazionale il trampolino per rivoluzioni democratico-borghesi che a loro volta aprano la via alla rivoluzione proletaria. Diplomazia, religioni, guerre e rivoluzioni nei rapporti tra le potenze del Vecchio Continente costituiscono il filo conduttore del volume. La Questione d'Oriente; la "Guerra europea" in Crimea, nei Principati danubiani, nel Caucaso, sul Baltico; la Spagna rivoluzionaria; l'insurrezione greca ne sono gli snodi principali. Poco prima Marx, ritrovandosi giornalista anche per sbarcare il lunario, aveva scritto a Engels: "Sono contento che il caso mi abbia condotto a guardare da vicino la politica estera - diplomatica - da vent'anni in qua. Avevamo trascurato troppo questo punto: e bisogna sapere con chi si ha a che fare."