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Riprendendo la sollecitazione di Lacan, a proposito del leggere Freud, ci sentiamo pienamente coinvolti nell'affrontare il Reale nel registro del Simbolico. La nostra proposta e la nostra lettura prendono il via dalla constatazione che il disagio nella civiltà è un elemento strutturale del rapporto tra il soggetto e il collettivo, un collettivo che si esplicita ovviamente verticalmente lungo tutto il corso della vita e orizzontalmente in ogni situazione di legame sociale. Trattare quindi il mal-d'essere individuale come un fenomeno unicamente del soggetto accettando un'interpretazione unica, quella che lega la persona a una sua posizione sana o patologica come fanno attualmente la Psichiatria e le Psicoterapie, non appare più sufficiente. La nostra contemporaneità, nella sua complessità, stabilisce una situazione nella quale i soggetti si trovano a esprimere la loro struttura di pensiero e di parola, a portare, per così dire, la loro narrazione in atto, in una scena, con il loro stile, ovvero con il loro sintomo. Molti artisti, a più riprese e nei modi i più differenti, hanno reso esplicita questa visione...