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Questo volume si configura come un viaggio corale e plurivoco entro diverse latitudini della mappa cangiante che è la letteratura soprattutto contemporanea in lingua spagnola, esplorata nella sua resa - ricorrente, multiforme, insistente - di una violenza di Stato percepita come trauma collettivo mal sepolto e riveniente. Attraverso sei sezioni che circoscrivono diversi spazi e modalità di narrazione della memoria dolorosa, obiettivo dei contributi contenuti al suo interno è la ricostruzione delle costanti espressive e formali di una lingua letteraria transnazionale che sembra concepita non come mero filtro, bensì come catalizzatore di una operazione complessa di ricomposizione dell'identità. La lingua transispanica del trauma intende omaggiare in questo modo, mettendo le due sponde del mondo ispanoparlante in comunicazione produttiva, la lunga attività di ricerca e insegnamento di Donatella Pini, amica, maestra e collega dei vari autori.