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"Più di un gesto - più che spie, segnali, consapevoli di non potersi, nonostante tutto, emancipare dalla loro gettatezza nel dominio della retorica, ma tuttavia perseveranti per un'esigenza avvertita come indiscutibile - nel corpo delle scritture che si aggregano in quest'ultima raccolta di Tiberio Crivellaro, sembra lasciar intendere come in esse si riaffermi, sino a farsi progetto evidente, l'intenzione di concludere un lungo itinerario nelle occasioni della poesia, con un che di definitivo, suggello o congedo, comunque non sfiorato dal piacere del compimento e in tutto indifferente alla suggestione di finali conciliazioni. (...)" (dalla Prefazione di Adone Brandalise)