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Nell'autunno del 1871 il questore di Palermo Giuseppe Albanese è sottoposto a procedimento penale per gravi accuse mossegli dal procuratore generale Diego Tajani. Tra i crimini addebitatigli figurano l'essersi servito della mafia per controllare l'ordine pubblico e l'aver ordinato a tale scopo degli omicidi per sbarazzarsi di "tristi soggetti". Il caso giudiziario, anche se si conclude con l'assoluzione, non libererà il questore dall'accusa infamante di persona corrotta e criminale. Il libro svela i segreti del questore Albanese dimostrando che, con l'avvallo del governo, ha realmente avviato delle transazioni con la mafia. Questo suo segreto "sistema", basato su una ragion di Stato, ha avuto conseguenze significative sulla storia della mafia e di tutta l'Italia. Prefazione di Enzo Ciconte.