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Il volume esamina il rapporto tra diritto e volontà di potenza in Nietzsche, rilevando come non sia il diritto a limitare la potenza, bensì la potenza a imporre il diritto. Il diritto è creato dalla saggezza di por fine alla guerra e allo sperpero tra potenze che cercano di accordarsi, giungendo a un reciproco riconoscimento di diritti, per evitare i danni causati da un inutile contrasto. I diritti sono affermazioni nei confronti di altre potenze, mentre i doveri definiscono i limiti di una potenza. La funzione legittimante del diritto in uno Stato permette alle potenze di sussistere in una condizione di sicurezza duratura, contando sull'altrui riconoscimento e rispetto. Se il rapporto di forza che sta alla base del diritto riesce a fare emergere la parte più nobile dell'umanità, gli ordinamenti giuridici diventano garanti di un ordine superiore e si realizza il necessario presupposto della società: quello che essa giunga a rappresentare il più alto tipo di "uomo" e da ciò deduca il suo diritto a combattere ciò che le è ostile come ciò che è ostile in se stesso.