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L'odierna biopolitica ha spesso accusato la decostruzione derridiana di essersi mantenuta lontana dal tema della vita, anche e soprattutto nelle sue implicazioni politiche. Il volume intende dimostrare come invece la vita rappresenti la matrice stessa della decostruzione. Non semplicemente la vita, ma la vita nel suo intrinseco e costituivo rapporto con la morte. Dall'interesse per la biologia mostrato da Derrida nelle sue primissime opere, passando attraverso la lettura di un ciclo di seminari parzialmente inedito del '75-76 intitolato "La vie la mort", fino ad arrivare alla formalizzazione della paradossale legge autoimmunitaria, si dimostrerà che la decostruzione ha sempre parlato di vita e si metterà in luce la rilevanza e l'urgenza politica, etica e giuridica di questo discorso.