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Ci sono aspetti della medicina e della sanità, nel quadro di quello che è stato chiamato il "fronte interno" della Grande Guerra, a Bari e nei territori limitrofi, ancora poco studiati. Lo strazio dei combattimenti incombeva sia sulle regioni coinvolte in prima linea che su quelle distanti dagli scontri, giocoforza coinvolte e stravolte dal riflesso dei fuochi lontani. Uno spazio "misto", di transito, non omogeneo, in cui si sovrapponevano e si intersecavano le logiche della guerra con quelle della vita civile: distante, quest'ultima, solo in termini spaziali, ma vicina in termini sentimentali ed emozionali. Dalle epidemie di malattie infettive, alle questioni della psichiatria di guerra, dall'organizzazione sanitaria all'individuazione di alcune figure significative, si tratteggia un affresco, anche se incompleto e parziale, che evidenzia la necessità di nuove e più approfondite ricerche. Il testo rappresenta un contributo originale che si aggiunge ai recenti studi sull'argomento, con lo scopo di dettagliare con una più adulta coscienza storica questo doloroso ed eroico capitolo delle vicende del territorio.