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Durante la Seconda guerra mondiale circa 4800 civili di origine italiana residenti in Australia furono imprigionati in campi di internamento in località remote e inospitali. Secondo fonti ufficiali, il trattamento riservato agli internati fu benevolo. A questa versione degli eventi, tuttavia, è sempre mancata la voce delle vittime. I diari di Federico Bonisoli, e lo studio dell'espressione dell'autore, costituiscono una fonte pregevole di informazioni che evidenziano il modo caotico in cui avvenivano gli arresti, l'incarcerazione indiscriminata di individui di diverse ideologie, l'angoscia degli internati separati dalle loro famiglie e dal loro lavoro. Loro unica colpa, quella di essere italiani.