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Gli anni dell'Accademia dei Pugni sono il punto di partenza dell'indagine condotta dall'autore sulle vicende biografiche e sull'evoluzione di alcuni protagonisti di quella stagione. A una prima parte dominata dalla figura di Beccaria, ne segue una seconda in cui al centro della scena è posta la personalità di Verri. A questi due grandi personaggi fanno da cornice esponenti meno noti del gruppo del «Caffè», quali Alfonso Longo e Paolo Frisi, che ebbero in comune l'adesione alle correnti più avanzate dell'Illuminismo europeo e l'impegno al servizio del governo asburgico per il conseguimento della "pubblica felicità". L'ultimo saggio delinea la parabola di un epigono dell'Accademia dei Pugni, Giuseppe Gorani che, come lo stesso Verri, finì con l'aderire ai princìpi di libertà e uguaglianza proclamati dalla rivoluzione francese.