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Uberto Scarpelli è stato, nell'Italia della seconda metà del Novecento, uno dei più autorevoli filosofi del diritto e della morale di orientamento analitico. Il suo nome è oggi spesso ricordato per il fondamentale contributo dato alla nascita e alla crescita della riflessione bioetica nel nostro Paese. Il presente lavoro, anche alla luce delle indicazioni offerte dal fitto carteggio intercorso sin dal 1948 tra il giovane Scarpelli e Norberto Bobbio, si propone di ricostruire le prime - e meno note - tappe dell'itinerario filosofico scarpelliano, contrassegnate da un vivo interesse per indirizzi di pensiero molto distanti dalla filosofia analitica, quali il personalismo, il marxismo, l'esistenzialismo e il neoidealismo di Giovanni Gentile e Benedetto Croce.