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La competizione ideologica, scientifica, economica, sportiva e scolastica, presente nei gruppi e nel singolo, sta distruggendo il pianeta e le relazioni personali, invece di realizzare il progresso. Chi non è competitivo viene declassato, isolato, impoverito, sottomesso. La competizione e l'aggressività non sono caratteristiche genetiche, ma culturali; nell'evoluzione sono le specie che collaborano che sopravvivono. Per realizzare un mondo basato sulla fratellanza, la condivisione e la pace si auspica la fine della competizione e l'inizio della cooperazione. Lo sport, profondamente modificato, potrebbe contribuire al miglioramento delle condizioni etiche e esistenziali di tutti gli esseri viventi.