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L'autore opera una sistemazione della legislazione relativa ai terreni forestali e ai territori montani, nonché della normazione concernente i parchi e le riserve statali e regionali. Viene messo in luce il graduale trapasso da un'iniziale considerazione legislativa del bosco come strumento di difesa del suolo, ad una successiva considerazione come bene paesaggistico-ambientale che consente una tutela del bosco a 360 gradi mediante gli strumenti della pianificazione del territorio. Tale tutela salvaguarda, peraltro, il tradizionale interesse privatistico alla produzione di legname e degli altri prodotti minori del bosco, mediante l'esercizio dell'impresa forestale che è oggetto di attenta disamina. L'autore evidenzia i risultati del trasferimento alle Regioni della materia foreste e degli effetti della riforma nel 2001 del Titolo V della Costituzione.