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In Italia sembra che le cose cambino unicamente per creare lavoro nel settore pubblico, mentre operazione forse più semplice sarebbe quella di creare settori di alta qualità, in grado di "marciare" economicamente in autonomia. Le classifiche di cui disponiamo servono a capire che cosa funziona meglio e cosa non va. E il sistema universitario pubblico italiano non funziona. È necessario "traghettare" l'università italiana verso l'eccellenza e renderla competitiva nel mondo globale. L'intervento pubblico può essere presente sul piano finanziario, con un finanziamento delle università di temporaneo sostegno al diritto allo studio e alla ricerca scientifica, destinato tuttavia nel tempo ad assottigliarsi sino a rendere interamente autonome ed autosufficienti le università italiane pubbliche e private. Renderle cioè sul piano normativo, amministrativo e finanziario squisitamente autonome. Un'autonomia che non si traduca in autoreferenzialità, come avviene oggi in Italia ma adeguatamente proiettata all'efficienza e concorrenza con le università del mondo.