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Quante persone ci vogliono per dar luogo ad una rissa: due, tre o addirittura quattro? Per la sussistenza del reato è necessario che sia messo in pericolo anche l'ordine pubblico? E, ancor prima, in che cosa consiste la "rissa" incriminata dall'art. 588 c.p. (posto che tale articolo non ci fornisce alcuna definizione della condotta punita)? Ci si può difendere da un'accusa di rissa invocando la legittima difesa? E se nella rissa taluno rimane ucciso o ferito, a quali condizioni, e a quale titolo, tale evento sarà posto a carico del suo autore materiale e degli altri corrissanti? Sono queste solo alcune delle tante questioni che l'art. 588 c.p. pone all'interprete, e che questo libro cerca di affrontare, in modo completo e argomentato, con un costante confronto con la prassi giurisprudenziale formatasi su una norma, scritta male dal legislatore e per lo più trascurata dalla dottrina: e ciò nonostante il fatto che, tra i reati di sangue, la rissa sia uno dei più frequentemente commessi.