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Attraverso un dialogo immaginario tra un cervello e il suo io, che si chiamano Cervi e Iuccio, si propone un viaggio tra queste due presunte entità della persona, sulla realtà dell'anima, della mente e su certe particolari condizioni del cervello. Cervi assume il ruolo dello scienziato e Iuccio quello del filosofo: non è uno scontro ma piuttosto una conversazione. Il nostro pianeta ha subito due scossoni, uno quando da spoglio come gli altri conosciuti si è popolato di vita, e l'altro quando un essere ha riflettuto su se stesso, allargando i suoi orizzonti. Ciò, nell'ambito dell'universo è irrilevante ma nell'unico organismo che riesce a pensarlo, suscita un senso di grandezza e di angoscia insieme.