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Ha un'autonoma identità teorica la tradizione repubblicana? Quali i tratti della cosiddetta neo-roman theory of liberty? A tali interrogativi il libro cerca di rispondere assumendo Coluccio Salutati, cancelliere di Firenze dal 1375 al 1406, come campo di verifica volto a rilevare, nella stagione protorinascimentale, un anello di congiunzione tra il paradigma antico di repubblica e le successive rimodulazioni dell'ideale di libertas. Inscrivendo Salutati nelle trasformazioni del XIV secolo, il volume esamina la declinazione repubblicana della scienza politica aristotelica sollecitata dalla ricezione dell'etica ciceroniana durante la crisi dell'Impero medioevale. Muovendo dagli studi di Witt e De Rosa, confrontandosi con le tesi di Baron, Pocock e Skinner, ispirandosi alle ricostruzioni giuspubblicistiche di Ercole e teologico-giuridiche di Kantorowicz, dialogando con le recenti attenzioni della political theory angloamericana alla genesi delle dottrine moderne, lo studio affronta il caso di specie salutatiano sotto molteplici tagli analitici, sino a risalire alle ragioni complessive per cui riconoscere, nell'Umanesimo civile, uno snodo problematico del pensiero occidentale.