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I rapporti fra i generi sono stati spesso squilibrati e asimmetrici, a vantaggio del sesso maschile, poiché fondati su una presupposta superiorità fisica e mentale, sull'esclusiva gestione della cosa pubblica, sul monopolio delle professioni socialmente elevate e dell'istruzione. L'Ottocento, in generale identificato con l'unificazione e il Romanticismo, è stato per le donne italiane il secolo del primo associazionismo femminile rivendicativo e strategico ma anche il secolo in cui esse hanno lottato aspramente per modificare gli stereotipi di genere, per diventare soggetti e non più cose; il secolo della codifica dei rapporti di forza fra i due generi, a partire dalle istituzioni politiche e dalla famiglia. Il diritto di famiglia, infatti, mortificava la libertà femminile, mentre l'inferiorità economica e la doppia morale, che assolveva gli uomini e colpevolizzava le donne, rendevano queste ultime ricattabili.