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Le cause originarie che determinarono la fine del PCI non stanno solo nelle scelte scellerate di Occhetto e D'Alema compiute nel 1989, ma nel lento declino revisionistico iniziato nel 1944 che gli fa perdere prima la sua carica rivoluzionaria e dopo gli anni Settanta anche il suo legame diretto e principale con la classe operaia per diventare un partito interclassista genericamente di sinistra e per sfociare infine nel PDS, partito interclassista di centro-sinistra. Giuseppe Amata, muovendo da alcune vicende storiche del periodo 1944-1972, sulla base di elementi storiografici documentati e sulla pratica vissuta di militante, analizza principalmente la sottile e recondita lotta ideologica tra il pensiero dominante di Palmiro Togliatti che diventa linea politica ufficiale del PCI e quello di Pietro Secchia che muove rilievi, critiche e contrapposizioni, seppur in forma non sempre espressamente manifesta, facendo altresì cenno ad altre contrapposizioni che nell'arco di quel periodo si sono determinate dentro e fuori del PCI.