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Questo saggio, unico nella panoramica storica italiana, ricostruisce le vicende che hanno caratterizzato la psicologia dell'educazione tra la fine della prima guerra mondiale e gli anni Cinquanta del Novecento, individuando i modelli teorici e ideologici sottesi alle molteplici iniziative e metodologie utilizzate in quel periodo. Viene offerto uno spaccato sulle modalità e sui contenuti con i quali si è cercato d'intervenire soprattutto nei confronti dell'infanzia e delle classi subalterne, mettendo in risalto sia la scarsa incidenza delle teorie psicologiche del tempo per migliorare i sistemi di assistenza e di educazione, sia come in questi ambiti abbia sempre prevalso un modello che si rifaceva, anche durante il ventennio fascista, a schemi concettuali tipici dell'Ottocento. Bisognerà attendere la fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, e soprattutto il decennio successivo, per elaborare modelli teorici più incisivi, seguiti, però, da pallidi interventi.