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La trattazione muove dalla considerazione che il diritto non pone regole soltanto ai consociati ma disciplina rigorosamente anche se stesso, il suo modo di costituirsi, le gerarchie delle norme, l'ambito della loro applicabilità, i termini di validità ed efficacia degli atti e delle procedure, e via dicendo. La riflessione dell'autore, che raccoglie i risultati di oltre un quindicennio di attività informatica applicata al diritto, ha essenzialmente ad oggetto la rappresentazione di queste regole, delle loro reciproche relazioni, delle conoscenze (i saperi, come egli li definisce) che vi sono implicate. Si scopre così che le informazioni sottese alle regole giuridiche sono organizzate secondo una tassonomia, che può essere rappresentata attraverso sistemi esperti, qual è il sistema Daedalus ideato e scritto da Asaro. Il loro compito non è, ovviamente, quello di decidere al posto dell'utente (giudice, avvocato, semplice cittadino a vario titolo coinvolto in un processo), bensì quello di indicare percorsi di coerenza, le conseguenze delle scelte effettuate, gli scenari possibili o invece gli sviluppi necessitati che si aprono.