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Nel 1958 il giovane Vanni Scheiwiller, editore a Milano, inizia a intrattenere una fitta corrispondenza epistolare con uno dei più grandi poeti spagnoli del Novecento, Jorge Guillén. Un carteggio più che ventennale, a testimonianza di un rapporto che va ben oltre la mutua ammirazione. Guillén si rivela nelle sue diverse anime: il cosmopolita, l'esiliato, il professore prossimo alla pensione e il poeta già maturo. Scheiwiller, dal canto suo, gli dimostra fin da subito stima e affetto: gli invia libri, accetta con entusiasmo di pubblicarne le poesie e riconosce nel poeta spagnolo un amico sincero. Nelle lettere, oltre a Scheiwiller e Guillén, si ritrovano altri protagonisti della letteratura del Novecento: Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro, Federico García Lorca, Damaso Alonso e un importante mediatore culturale come Renato Poggioli, fra gli altri.