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Davvero l'attualismo gentiliano non ha più nulla da dirci, sepolto sotto le macerie dell'hegelismo, di cui volle essere la più alta riforma, e del fascismo, accusato di esserne la filosofia ufficiale? Dimenticato dai sodali di un tempo, non letto da chi poi lo cita per suffragare posizioni scettiche, relativistiche e postmoderne, Giovanni Gentile può ancora dire qualcosa a un'Italia che vive una delle sue più spaventose crisi. Oggi come ieri, l'attualismo addita agli italiani l'individualismo come loro vero male e li sprona a ritrovare il senso del comune agire. Che non sta nella particolarità della fazione politica o delle strutture statali, ma nell'universalità dello sforzo etico: vera eredità di un filosofo, "italiano che ha qualcosa da dire a tutti gli italiani", mai dimentico di "parlare da uomo a uomini".