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Le nozioni di "carattere" e di "stile" percorrono la cultura filosofica del Novecento, secondo un'opposizione concettuale che vede nel primo termine (il carattere) qualcosa di dato, di stabilito, e nel secondo (lo stile) qualcosa di costruito e, al limite, di scelto. Se il "carattere" appare contrassegnare il comportamento immediato e abituale di un individuo, lo "stile" sembra essere il territorio della libera costruzione della soggettività. Ricostruire e rileggere, con gli occhi rivolti al nostro presente, questa discussione novecentesca potrebbe essere un modo per cominciare a pensare la scomparsa dello stile e, forse, la scomparsa del "carattere" dal nostro mondo. Contributi di Vincenzo Cuomo, Filippo Fimiani, Fabrizio Lomonaco, Felice Ciro Papparo, Fabrizio Scrivano, Fabio Tolledi.