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È quantomeno curioso, nelle indagini riguardanti architetture appartenenti al movimento moderno, il sistematico verificarsi di uno scollamento tra l'effettiva registrazione dello stato di fatto e l'immagine che di tali architetture viene trasmessa, quasi sempre corrispondente alla loro fase originaria. Tutto ciò è tanto più vero, anche a causa della trentennale condizione di inaccessibilità, nel caso del complesso che Luigi Moretti progettò in corrispondenza dell'accesso meridionale al Foro Mussolini (oggi Italico), per l'addestramento dei futuri istruttori ONB nell'arte marziale della scherma. Per la prima volta un rilievo scientifico del complesso architettonico nel suo stato attuale, inteso come atto conoscitivo primario non surrogabile, cui ha fatto seguito l'analisi delle trasformazioni subite; ha permesso, al vaglio della documentazione archivistica, di verificare ipotesi già note, di fornire interpretazioni originali e porre nuovi interrogativi. Questo lavoro vuole inoltre essere uno strumento propedeutico a un auspicabile e non più prorogabile, corretto, recupero di quello che è unanimemente considerato un capolavoro dell'architettura italiana tra le due guerre.