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Il presente volume, dopo lo studio del modello di razionalità che consente ad Adorno di istituire dei collegamenti all'apparenza sconcertanti tra fenomeni sociali e culturali di natura molto diversa, dedica ampio spazio all'analisi del rapporto esistente fra la teoria del filosofo francofortese e quella di Marx. Altro tema dominante del libro è la tesi adorniana secondo cui tutto ciò che sorge nell'ambito di una totalità antagonistica, qual è la società capitalistica, non può non essere in qualche modo coinvolto nel nesso di colpa. Tale sfondo tragico del pensiero di Adorno viene esaminato nei suoi risvolti gnoseologici, antropologici e soprattutto estetici: la centralità che il teorico della Scuola di Francoforte riconosce all'arte emerge nel volume, prima ancora che nel capitolo a essa dedicato, proprio nell'esposizione delle tesi gnoseologiche e antropologiche dell'autore di "Dialettica negativa". In appendice viene discussa l'opposizione di Adorno allo spiritualismo. Il testo si chiude con il tentativo di evidenziare come le tesi che Adorno enunciò a suo tempo su fenomeni sociali come la politica, la musica commerciale e lo sport, siano oggi più attuali che mai.