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È una fredda giornata di aprile del 1854 alla stazione King's Cross di Londra quando Effie Gray, moglie di John Ruskin, il celebre critico d'arte, prende posto sul treno diretto in Scozia, a Bowerswell, la casa dei suoi. La giovane donna stringe tra le mani una busta in cui vi sono la sua fede nuziale e alcuni biglietti indirizzati agli amici, brevi righe che annunciano la decisione che desterà scandalo e scalpore nella buona società londinese: la sua separazione da John Ruskin, un gesto rovinoso per la reputazione di un uomo al culmine della sua fama. John Ruskin non è, infatti, un critico d'arte qualsiasi. Dall'estate del 1843, quando è uscito il suo tributo a Turner in Pittori moderni, è diventato il critico d'arte per eccellenza, un uomo amato e ammirato nei salotti letterari londinesi. Dopo averlo letto, Charlotte Bronté ha esclamato: "È come se finora avessi camminato bendata: questo libro mi ha restituito la vista!" Ispirato, brillante, Ruskin è invitato ai ricevimenti più esclusivi, dove è corteggiato dalle donne più avvenenti e adulato dagli uomini più in vista. La sola idea che qualcuno possa scappare da lui sgomenta. Figuriamoci il doloroso segreto che Effie Gray si appresta a svelare al mondo: che John Ruskin, cioè, l'astro nascente della Londra vittoriana, non ha mai consumato il suo matrimonio...