Tab Article
Affermare che le spezie siano responsabili dell'esplorazione del nostro pianeta può a prima vista apparire come uno di quei paradossi utili per conversare di storia nei salotti. Mai però paradosso corrisponde alla realtà come in questo caso. Nel corso dei secoli, infatti, i sovrani hanno messo in gioco il loro prestigio, i navigatori rischiato le loro vite, non nella ricerca dell'oro o nella brama di potere, ma per ridistribuire a volte una quantità minima di quei prodotti vegetali che appaiono oggi inessenziali e quasi irrilevanti. Che si trattasse di andare oltre i confini del mondo conosciuto verso est, come per Vasco de Gama, o verso ovest, come per Cristoforo Colombo e Ferdinando Magellano, i grandi pionieri del Rinascimento navigarono sempre e comunque in cerca di spezie. La scoperta delle Americhe, della circumnavigazione dell'Africa e di quel collegamento mancante nella circonferenza del mondo che fu il Pacifico, furono, perciò, tutte conseguenze inaspettate dell'ossessiva ricerca di odori forti e fragranze. Come anche lo sviluppo dell'ingegneria navale, della scienza della navigazione e di quella balistica che, col tempo, diede alle potenze marinare dell'Europa occidentale la superiorità sulle altre nazioni e la possibilità della fondazione di un impero. Come una saga esotica e avventurosa, "La via delle spezie" trasporta il lettore nel cuore di questa straordinaria vicenda, nelle guerre che da esse scaturirono, nell'epica dell'esplorazione che essa inaugurò.