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Dal nano Morgante al clown Gratta, dal balcone al contrario al ritratto misterioso di Michelangelo, questi brevi lampi d'identità sono più che stranezze o note a margine alla storia ufficiale; sono il segno di una "fiorentinità", riconoscibile e indefinibile, che ha caratterizzato lo spirito di Firenze dal suo remoto passato fino ai tempi moderni. Accanto alla bellezza consacrata e santificata di una delle più famose città del mondo, accanto a Santa Maria del Fiore, a Boboli, a Palazzo Pitti, all'Arno, scorre un secondo fiume, fatto di riflessi minuscoli che solo una particolare inclinazione dello sguardo può cogliere e ammirare. Frammenti che conservano il sangue e la potenza espressiva d'un popolo, delle sue imprese e delle sue abitudini, storie sia per il turista che il fiorentino, perché possano scoprire, negli angoli apparentemente meno solenni della città, il suo carattere segreto.