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«Oggi è da tutti riconosciuto il problema relazionale e educativo: è difficile convivere, educare, parlarsi. Niente di nuovo. Piuttosto sembra che si stia diffondendo una nuova forma di disagio esistenziale dovuto alla fatica di guardare l'altro, di condividere la vita con altri. C'è spesso un'attesa vaga, oscura, indefinita nello sguardo reciproco fra genitori e fra genitori e figli che appesantisce e non diventa motivo di incontro». Mettendo a disposizione la sua esperienza di marito, padre, insegnante e preside, Roberto Laffranchini affronta un inedito aspetto che in questi anni sta emergendo nelle dinamiche di coppia, della famiglia e dell'educazione dei figli: l'annullamento delle differenze come esito di un programma ideologico che confonde uguaglianza e omologazione e di una modalità di rapportarsi conformata a cliché standardizzati che mirano a eliminare il soggetto nella sua identità.