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È una notte splendida Disteso su un prato, immerso nel silenzio e nella quiete di un luogo abbandonato, Vittorio contempla il cielo stellato Nella mente si affollano i ricordi di una esistenza inquieta e travagliata sente bruciare la carne per le ansie, i problemi, le ferite Fino a dire «La mia vita è un pugno di niente» Eppure le stelle gli parlano di una misteriosa presenza e gli ridestano un profondo desiderio di infinito, di eternità e di felicità Le ferite diventano pertugio attraverso il quale filtra la luce della grazia Le pagine della Sacra Scrittura, attentamente e costantemente scrutate, gli fanno ripercorrere la storia della salvezza e scoprire l'azione gratuita di Dio che non solo attende e riabbraccia il figliol prodigo per rimetterlo in cammino, ma nell'Eucaristia gli dona sé stesso Allora la vita diventa esultanza e urgenza di «contagiare di speranza» gli uomini che non sorridono più