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Nikolaj Berdjaev (1874-1948) ed Hannah Arendt (1906-1975), entrambi vittime dei regimi totalitari al potere nei loro Paesi, rispettivamente l'Urss e la Germania nazista, sono, con le loro opere, testimoni del Novecento, perché riflettono sulle sue contraddizioni e sulle loro origini. Il confronto con gli eventi e le ideologie del secolo passato porta entrambi a delineare le coordinate essenziali di una condizione umana distante dalle opposte parzialità dell'individualismo liberal-borghese e del collettivismo totalitario.