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Alfredo Venti è un'artista la cui vita è fallita: vive da solo con un bambino non suo, campa insegnando in un istituto d'arte ma è lo zimbello degli studenti, la sua vita sociale è miserevole. Lavora da tempo a un'unica opera d'arte, che chiama "L'Eternità": una stanza tappezzata di foto, pezzi di manichini, tastiere, cose raccolte per la strada dai bidoni della spazzatura. Ma l'opera non può mai essere terminata perché nuovi materiali si accumulano sopra i vecchi, così come la vita di Alfredo non può mai trovare un ordine. Ma senza rendersene conto creerà un'altra opera d'arte: "Il dio dei corpi". Un armadietto che contiene "respiri, ansiti, sussurri, le mille esperienze di carne, di dolore e passione e gioia della vita".