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L'unica cosa che posso dire è che, se non altro, sono racconti sinceri. Probabilmente lo saprete anche voi, probabilmente non dico niente di nuovo nel raccontarvi questa storia, eppure eccola qua. Si vocifera nelle piazze e nelle strade che ci fosse un tizio, un uomo dall'aspetto distinto, incarcerato in un abito desueto e malconcio che di tanto in tanto girava nella periferia o in centro con passi corti e pensierosi. Il tempo ne ha cancellato il viso, i clacson e le sirene ne hanno cancellato la voce, oggi. Eccolo, però, che andava allora quando non era che un uomo, non già una storia. Andava e andava e niente sembrava fermarlo. Di tanto in tanto si sedeva con una pietosa bottiglia di gin fra le mani e la offriva ai passanti in cambio di un poco di compagnia. Di tanto in tanto qualcuno accettava. È una vita ormai - diceva lui - che non faccio che passeggiare la sera, con passi misurati e silenti, per non disturbare chi ancora è capace di dormire...