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Perché questo diario? Potrei rispondere che me l'ha suggerito la mia psicologa, tanto tempo fa. Mi disse che, se avessi provato a scrivere, o scrivermi, sarebbe stato più facile entrare in contatto con me stessa. Mi disse che a volte le resistenze si aggirano meglio affrontandole in silenzio, facendo scorrere la penna sul foglio a caso, lasciando affluire i pensieri senza ostinarsi a cercare per forza un nesso logico o temporale. Mi disse tante cose, tutte sensate, tutte convincenti. Allora perché non l'ho scritto in quel momento? Forse non volevo entrare in contatto con me stessa. Forse avevo troppa paura di affrontare questo incontro-scontro. Anche ora ho paura, però ho ancora più paura delle cose che si stanno accumulando dentro di me, come una congestione dell'anima. Ora ho voglia di vomitarle.