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Una coppia, si diceva in giro, nata per stare insieme. Andava correndo come un cane che ha perduto il suo padrone; ma chi o qual era il suo vero padrone? Semplicemente se stesso, nella parte più intima, che non conosceva affatto, ma che sentiva come una voce di richiamo ogniqualvolta si trovava indeciso su cosa pensare o sul da farsi immediatamente. Lui, però, non voleva padroni e si considerava libero di agire e ovviamente di pensare. Ne aveva da imparare, certamente, di impostazioni di vita concrete questo elemento vecchio, vivente in un ambiente sociale del tutto trasformato rispetto al suo modo di vita del passato; naturalmente "vecchio" in fatto di costumi: la sua età era media. Nato da genitori di media statura, media posizione sociale (ambedue artigiani professionalmente quotati nell'ambiente cittadino provinciale, figuravano, sì stimati e ricercati, ma nella loro specifica arte e soltanto e per lo più da parenti, amici e conoscenti), media cultura: ciò che sentiva dentro, dunque, non poteva essere che una naturale spinta ad affermarsi un po' più in alto e necessariamente un po' più altrove. Da solo? Una volta che aveva lasciato la propria famiglia di origine e possedeva di che essere del tutto autosufficiente?